Una vita in mezzo al campo in massima serie per Michele Marcolini, da centrocampista ha legato il suo nome a squadre del calibro di Vicenza, Atalanta e Chievo. Da allenatore lo scorso anno si è seduto sulla panchina del Chievo prima dell'avvento proprio di Alfredo Aglietti. A tal proposito ha parlato di Reggina e delle altre squadre calabresi ai microfoni di TuttoCalcioCalabria.

La Reggina passa da Baroni ad Aglietti, può essere l'allenatore giusto?
"Aglietti ha lavorato bene qui a Verona, alla fine è arrivato ai playoff. Come sempre dipenderà dalla chimica che si riesce ad instaurare tra lui, società e calciatori. Aglietti conosce bene il campionato, ci sono tutte le condizioni per far bene".

Aglietti ha fatto grandi cose a Reggio da calciatore, come lei a Verona. Quanto è difficile passare dall'altra parte come è capitato a lei con il Chievo?
"Cambia il ruolo, questo fa la differenza e non allenare dove si è giocato. Si conosce comunqe l'ambiente, bisogna essere consapevoli che la vita dell'allenatore è completamente diversa. Non è uno svantaggio, al contrario può essere un vantaggio poi dipende da quanto di fanno lavorare".

Mister lei in passato ha guidato l'Albinoleffe, tanti calciatori in campo ieri con il Catanzaro li ha allenati. Non bisogna mai sottovalutare l'Albinoleffe?
"Partiamo dalla base, l'Albinoleffe è una società molto seria e guidata da un presidente serissimo che sta costruendo uno stadio di proprietà e che deve essere preso da esempio. C'è un direttore sportivo bravo che lavora lì da anni, prende giocatori giovani con un po' di esperienza alle spalle in Serie D e quasi tutti di proprietà. Sono basi importanti e si lavora bene, poi hanno scelto un allenatore preparato che ha patito il cambio di proprietà a Monza nonostante le cose egregie che stava facendo. Lui veniva da tanti anni buoni. sono squadre le sue difficili da affrontare. L'Albinoleffe è la sorpresa più grande, per chi non conosce l'ambiente, di questa stagione".

Chi è la favorita di questi playoff?
"E' sempre difficile rispondere, viene da dire come sarebbe giusto per la classifica che le seconde siano le favorite. Non sempre poi è così, di sicuro le squadre che sono arrivate seconde sono molto forti con alle spalle società molto importanti. Credo sia giusto metterle come favorite ma ci sono altre squadre veramente forti basti vedere Avellino e Sudtirol".

Nel Girone C hanno battagliato per il secondo posto Avellino e Catanzaro che adesso sono protagoniste ai playoff.
"Nel Girone C la Ternana ha fatto cose straordinarie chiudendo i giochi abbastanza in fretta, dietro Avellino e Catanzaro hanno fatto cose egregie passando davanti ad una squadra importante come il Bari. Possono essere protagoniste fino in fondo".

Crotone e Cosenza accomunate da una retrocessione invece.
"Le squadre che vengono promosse dalla B alla A fanno fatica a salvarsi, Italiano ha fatto un miracolo con lo Spezia. Il Crotone in B ha espresso un calcio spumeggiante, era davvero belle vedere la squadra di Stroppa. Non si è riuscito a colmare il gap della categoria. Mi dispiace per mister Stroppa che aveva costruito un bellissimo giocattolo, mi aveva entusiasmato facendo crescere giocatori in maniera esponenziale come Messias. Peccato anche per il Cosenza, la B è un campionato lunghissimo e difficile".

Chiosa finale, lei ha parlato di Italiano. Chievo-Reggina 2-1 con gol di Italiano e Marcolini.
"Bei tempi quando si poteva correre in mezzo al campo, c'erano meno preoccupazione rispetto a quando si fa l'allenatore. Sono ricordi che ti porti dietro con grande piacere, ho fatto quello che sognavo da ragazzino però adesso sono in un altro step ed è un passato che rimane nel cassetto e lo si apre ogni tanto".

Sezione: Interviste / Data: Lun 31 maggio 2021 alle 17:00
Autore: Redazione TCC
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