Una carriera ai massimi livelli in Serie A, adesso commentatore per DAZN ma con un futuro in panchina dopo le iniziali esperienze in Scozia. Ai microfoni di TuttoCalcioCalabria è intervenuto Massimo Donati che è stato anche accostato alla panchina del Cosenza.

Quanto è difficile il salto dalla B alla A come dimostrato dalla stagione del Crotone, cosa non è andato?
"E' difficile capire cosa non è andato quando non sei dentro. Il Crotone ha iniziato il campionato con l'idea di giocarsi le gare a viso aperto contro tutti, forse questa cosa l'ha pagata. Bisogna sempre trovare un mix tra giocare a viso aperto e giocare un po' più chiusi".

Forse hanno sbagliato la valutazione su qualche giocatore?
"Non lo so questo, credo sempre che i giocatori devono avere sempre fame e cercare di dimostrare che sono anche di categoria superiore. Ci sono squadre che sulla carta non erano da Serie A come lo Spezia si sono salvati".

Sei rimasto invece sorpreso dalla retrocessione del Parma?
"Sicuramente sì perché hanno investito tanto, un po' sorprende. Lì comunque hanno posto le basi per una risalita immediata".

La Reggina ha scelto Aglietti, pensi sia la scelta giusta?
"Ho visto tante sue partite al Chievo, una squadra quadrata che non si inventava niente ma aveva le sue caratteristiche principili puntando sugli esterni. Una squadra ben solida che sapeva quello che voleva, ha fatto molto bene. Ha esperienza e può far bene in una piazza dove ha fatto bene da calciatore".

Immaginavi la retrocessione del Cosenza?
"Mi dispiace molto per Occhiuzzi, stiamo facendo l'UEFA Pro insieme. So che ha messo l'anima ed il cuore, mi dispiace l'epilogo finale perché è un bravo allenatore oltre che una brava persona".

Il tuo nome è stato accostato al Cosenza.
"Sono solo chiacchiere, sto cercando una squadra con fame e voglia di emergere come la mia. Vado alla ricerca di una cosa del genere, per ora sono solo chiacchiere poi vedremo che succederà".

C'è tanta differenza tra Italia e Scozia?
"In Scozia si va a mille all'ora, l'intesità nel calcio di oggi è una cosa fondamentale e lo vediamo per esempio nell'Atalanta. Andare forte è una prerogativa importante nel calcio di oggi, è logico che devi avere giocatori che hanno fame".

Sezione: Interviste / Data: Mar 01 giugno 2021 alle 15:00
Autore: Antonino Sergi
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