Le parole di Raffaele Vrenna, direttore generale del Crotone, riportate dal Corriere di Calabria durante la conferenza stampa di Zauli. "Ci sono molti problemi che al di là di società e squadra vanno affrontati. È stata attaccata sempre la società, ma questa società solo due uomini l’hanno resa storica, Raffaele e Giovanni Vrenna, e il Raffaele di cui parlo non sono io. Io sono un contorno degli ultimi dieci anni che ha dato un grande contributo. Quello che voglio dire è che deve finire questo sport alla critica, negli ultimi otto anni il Crotone ha disputato tre stagioni di serie A, quattro di B e una di C. Ci sono state due retrocessioni di fila in cui io non ero presente nelle scelte societarie. Non ero proprio in città".

"Sento sempre critiche e l’anno scorso siamo arrivati secondi con 86 punti che non sono bastati perché abbiamo trovato una squadra più forte di noi che ne ha fatti 96. Anche quando uno cerca di impegnarsi per portare il meglio in questa città, c’è un attacco continuo alla società, alla squadra, all’allenatore. Secondo me si è perso il romanticismo di questo sport, la sua essenza. Non c’è la voglia di vedere il percorso. La critica deve essere costruttiva, qui non c’è unità d’intenti. Non riusciamo ad essere una città unita. Forse questa piazza è stata abituata troppo bene, ma Crotone è una realtà piccola. Serve pazienza, vogliamo costruire insieme qualcosa di importante o ci buttiamo fango addosso?".

Sezione: Crotone / Data: Sab 23 marzo 2024 alle 09:20
Autore: Redazione TCC
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