Torna a parlare Luca Gallo, il presidente della Reggina ai microfoni di Giusva Branca ha affrontato tanti temi dell'attualità amaranto e non solo. "Volevo far riprendere orgoglio e dignità al popolo amaranto, volevo dargli un'iniezione di dignità alla Reggina. Il tifoso ha sempre dignità dentro di sè, bisogna vedere quello che pensano gli altri di te. A quei tempi presi la Reggina il 10 gennaio, eravamo in pieno calciomercato e Massimo Taibi mi diceva che nessuno voleva venire. Ho dovuto pagare cifre molto alte perché nessuno voleva venire, il fatto di riprendere il modo aggressivo l'immagine della Reggina serviva a far riprendere quella dignità all'esterno che purtroppo la Reggina non aveva più. I calciatori non volevano venire, non veniva annoverata come una squadra con grande prospettiva. A livello nazionale era molto pesante come situazione, c'erano squadre calabresi più quotate della Reggina di quel periodo, dovevo dare uno shock ed una spinta in maniera aggressiva e plateale".

Pensa di aver speso troppo in Serie C?
"Sicuramente si pensando all'arrivo del Covid, prima era tranquillamente sostenibile. Per me la Reggina in Serie C era un insulto, è inconcepibile un club con tale storia in Serie C. E' stato vincente sia dal punto di vista sportivo che di immagine, abbiamo preso calciatori e allenatore di un certo livello stravincendo un campionato. Il mio intento era quello di aggredire il campionato di Serie B come quello di Serie C, volevo un club spavaldo. Tra B e C non c'è grande differenza, più o meno siamo lì a livello economico mentre la A cambia le prospettive. Gli acquisti di Cionek e di Menez sono sulla falsariga di quelli di Denis, Reginaldo e Bellomo".

Ma la Reggina ha difficoltà economiche?
"La Reggina non è in difficoltà economica, può sostenere gli impegni di un campionato di Serie B. E' tutto rapportato ad un momento mondiale come la pandemia. Ora devi muoverti in maniera più oculata ma vale per qualsiasi club questo discorso, viviamo in un momento storico completamente differente rispetto a quello prima del Covid. Non vedo la drammaticità della nostra situazione, prima affrontavi a cuor leggero determinate situazioni ora lo devi fare in maniera più minuziosa".

Quale sarà la prospettiva futura di questa Reggina?
"Farsi i giovani è un'esigenza soprattutto quando investi tanto in un centro sportivo, siamo ancora dietro purtroppo. Per quanto riguarda l'andare a prendere giocatori affermati perché no se si ha la disponibilità soprattutto se danno un apporto importante come Denis in Serie C".

Deluso dal rendimento di Menez?
"Se io dicessi che ne sono entusiasta la gente capirebbe che sto mentendo".

Per quanto riguarda i direttori generali?
"Sono il mangia direttori generali (ride). Ci sono state tante contingenze, quando finisce un rapporto di lavoro non è per forza per una frizione. Purtroppo non sono stato particolarmente fortunato, anche con gli allenatori cerco sempre di mantenere più possibile il rapporto con una persona. Ci sono state situazioni che sono andate a finire in un certo modo, spesso e volentieri non per colpa mia o per mia decisione. Attualmente la Reggina è molto migliorata a livello strutturale".

Cosa si prospetta per il futuro?
"L'obiettivo è uno solo e lo è sempre stato, rimane quello non c'è altro. E' un sogno, ognuno ha il suo. La vita è fatta di piccoli e grandi sogni, il mio lo sanno tutti e fino quel momento non sarà finito quello che mi sono prefissato".

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 03 dicembre 2021 alle 11:50
Autore: Redazione TCC
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